Alessia e Marco... (399 posts)
22/10/2025
VLog - Estate 2025 - Salita al Rifugio Quintino Sella e al Viso Mozzo da Crissolo, Valle PO
Trekking da Crissolo alla vetta del Viso Mozzo, passando dal Rifugio Quintino Sella – Valle Po (CN), Estate 2025.
In questo video vi porto con me in un'escursione nella splendida Valle Po, ai piedi del Monviso.
Un'escursione classica e spettacolare nelle Alpi Cozie: la salita al Rifugio Quintino Sella e al Viso Mozzo, partendo da Crissolo (CN), offre panorami straordinari sul Monviso e sull'alta valle Po.
L'itinerario inizia da Crissolo paese (1300 m), precisamente dal sentiero che inizia dietro la seggiovia. Da qui si sale lungo il sentiero ben segnalato che conduce al Rifugio Quintino Sella (2600 m), attraversando pascoli e laghetti alpini. Dopo una breve sosta al rifugio, si prosegue verso la vetta del Viso Mozzo (3010 m), che regala una vista mozzafiato sul Monviso, nuvole a parte.
12 Km in circa 6 ore, dislivello totale di circa 1700 m
Attrezzatura
- GoPro 5 Black Edition
- Insta360 ONE RS
- Insta360 Selfie Stick Extended Edition (3m)
- Hohem iSteady PRO 2 - Gimbal a 3 assi per Action Cam
- Nikon D90
Ecco il video dell'escursione:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p
17/08/2025
Quattro passi in montagna - Estate 2025 - Rifugio Quintino Sella e Viso Mozzo da Crissolo - Valle PO - Il racconto
17 Agosto 2025
Ed ecco arrivato il fatidico giorno… anzi, i fatidici due giorni. Davanti a noi c'è il nostro obiettivo stagionale: la salita al Rifugio Quintino Sella, una notte in quota, e il giorno seguente la conquista della vetta del Viso Mozzo.
Partendo da Crissolo, il dislivello e la distanza fino al Viso Mozzo rappresentano per noi una bella sfida. Per questo abbiamo deciso di dividere l'avventura in due tappe, vivendo per la prima volta l'esperienza di un vero pernottamento in rifugio alpino - qualcosa che da tempo volevamo provare.
Le previsioni meteo, però, non sono incoraggianti. La mattinata si presenta limpida e serena, ma il pomeriggio - come spesso accade da queste parti - promette di coprirsi di nuvole, soprattutto attorno al Monviso. E il giorno successivo sembra ancora peggiore: cielo grigio e rischio di pioggia già dalle prime ore. Questo mette in dubbio la nostra salita al Viso Mozzo, prevista proprio per domani.
Ma ormai il rifugio è prenotato, e la voglia di camminare è più forte dei dubbi. Decidiamo di partire comunque, pronti a valutare lungo il percorso se le condizioni resteranno accettabili. In montagna, si sa, la prudenza non è mai troppa - ma a volte vale la pena fidarsi del proprio passo e dell'entusiasmo che ti spinge a salire.
Per raggiungere il Rifugio Quintino Sella si parte da Crissolo, imboccando il sentiero che si stacca proprio dietro la seggiovia. Il percorso si snoda per circa otto chilometri, con un dislivello di oltre 1300 metri - una salita lunga, che richiede passo costante e fiato, ma che ripaga a ogni tornante con panorami sempre più ampi sulla valle.
Dal rifugio, la via verso il Viso Mozzo diventa ancora più impegnativa: appena un chilometro di distanza, ma con altri 400 metri di dislivello da superare. Una salita breve ma intensa, che si arrampica tra sfasciumi e rocce, portando lentamente verso la vetta.
Abbiamo tanta strada davanti a noi, ma stavolta non c'è fretta. Sapendo di non dover tornare a valle in giornata, possiamo permetterci di camminare con passo tranquillo, assaporando ogni tratto di sentiero, ogni respiro d'aria fresca di montagna. L'obiettivo non è solo arrivare, ma vivere pienamente il cammino.
Riusciamo a partire da Crissolo verso le 8:20 - un vero record per noi in questa stagione! L'aria è ancora frizzante, il paese si sta appena svegliando, e il sole illumina timidamente le cime più alte.
È il segnale che la giornata può finalmente cominciare.
Zaino in spalla, pronti per partire:
Ci incamminiamo verso il centro del paese, dove regna ancora una quiete mattutina interrotta solo dal rumore dell'acqua del torrente.
Raggiungiamo la partenza della seggiovia e, proprio dietro di essa, ha inizio il sentiero che segnerà l'avvio della nostra avventura.
La salita parte subito decisa, senza esitazioni - un assaggio di ciò che ci aspetta più in alto.
Dopo aver superato una prima parete piuttosto ripida, incrociamo il sentiero che porta al Rifugio Aquila Nera, situato all'arrivo della seggiovia. Lo seguiamo per un breve tratto, fino a raggiungere Meire Fournai, a quota 1550 metri, che superiamo per raggiungere la successiva Meire Balmasse, circa 100 metri più in alto.
Qui deviamo a sinistra e imbocchiamo il sentiero V9, che sale verso il Rifugio Quintino Sella.
Da questo punto la salita si fa più dolce e il paesaggio inizia a trasformarsi. Gli alberi si diradano, lasciando spazio a prati d'alta quota e scorci sempre più ampi sulla valle. Il cielo è limpido, e il sole illumina ogni cosa con una luce calda e vibrante. Ci fermiamo spesso, non tanto per riposare, quanto per goderci appieno quei panorami che sembrano aprirsi passo dopo passo, regalandoci un senso di libertà difficile da descrivere.
Attraversiamo la Comba delle Contesse, un'ampia distesa di pascoli dove il vento muove l'erba come un mare verde. Il sentiero prosegue deciso fino al costone di Punta Gardetta, la cui salita ci accompagna dolcemente verso quota duemila metri.
Da qui si apre davanti a noi il Vallone di Prato Fiorito, un'ampia conca che conduce agli omonimi laghetti, incastonati tra prati e pietraie. Sullo sfondo si innalza la bastionata rocciosa delle Balze di Cesare, una muraglia imponente che sembra voler sbarrare la strada alla valle: è l'ultima vera fatica prima della meta finale.
Finalmente, tra un passo e l'altro, cominciamo a intravedere in lontananza il rifugio. L'emozione cresce: la nostra destinazione è lì, ancora lontana ma ormai reale.
Decidiamo di concederci una piccola sosta - giusto il tempo di riprendere fiato, bere un sorso d'acqua e, naturalmente, mandare un messaggio a casa:
"Tutto bene, siamo quasi arrivati!"
Riprendiamo la marcia per affrontare l'ultima parte del percorso. L'ambiente cambia rapidamente: il verde dei prati lascia il posto al grigio delle pietre e al profilo spigoloso delle rocce. È come se la montagna volesse prepararci all'incontro ravvicinato con il suo sovrano - il Monviso, il "Re di Pietra".
Come previsto, raggiungiamo i laghetti di Prato Fiorito, piccoli specchi d'acqua che riflettono un cielo ormai velato dalle nuvole in arrivo.
Poco dopo ci troviamo ai piedi delle Balze di Cesare, la muraglia rocciosa che segna l'ultimo ostacolo prima del nostro primo traguardo. Le nuvole, puntuali come un orologio, iniziano ad addensarsi sulle cime.
Ci fermiamo un istante, voltiamo lo sguardo indietro: la valle si stende sotto di noi, sempre più lontana
Poi riprendiamo la salita, con passo deciso ma prudente
Sulla destra intravediamo il Lago di Costa Grande segno che ormai ci siamo, il rifugio è vicino.
Ed eccoci finalmente arrivati.
Dopo circa quattro ore di cammino e 1300 metri di dislivello, possiamo concederci un sospiro di soddisfazione. Ma la giornata non è ancora finita. Le previsioni per domani non promettono nulla di buono, e la nostra seconda meta - la vetta del Viso Mozzo - rischia di sfumare.
Decidiamo allora di tentare la salita già oggi, dopo una breve sosta per rifocillarci. È una scelta audace, ma la voglia di arrivare in cima è più forte della stanchezza. Ci aspettano altri 400 metri di dislivello in appena un chilometro scarso: una salita breve, ma ripida e impegnativa. Speriamo solo che il tempo regga abbastanza da permetterci di raggiungere la vetta.
Siamo un po' stanchi, ma la voglia di salire è più forte della fatica. Così, dopo una breve pausa per riprenderci e rifocillarci, ci rimettiamo in cammino. Lasciamo alle nostre spalle il rifugio e imbocchiamo il sentiero che costeggia il Grande Lago di Viso, uno specchio d'acqua magnifico, adagiato ai piedi del Monviso. Le sue acque tranquille riflettono le pareti di roccia e le nuvole che ormai hanno coperto il Re di Pietra.
È uno di quei luoghi che ti costringono a rallentare, anche solo per qualche istante, per goderti il silenzio e la maestosità del paesaggio.
Il sentiero diventa presto un terreno di pietre e massi instabili
che in breve ci conduce al Colle del Viso. Da qui ha inizio la vera e propria "scalata" verso la vetta del Viso Mozzo.
Il tracciato si perde quasi subito tra le rocce: più che un sentiero, è un labirinto di pietre, dove ogni passo va scelto con attenzione. Non c'è un percorso preciso, nessuna traccia evidente da seguire - solo una distesa grigia che sale ripida verso l'alto.
Ci fermiamo spesso a osservare il terreno, a valutare il passaggio migliore. L'unico riferimento sicuro è la cima, lassu', sopra di noi. È lì che dobbiamo arrivare, con pazienza e determinazione.
Passo dopo passo guadagniamo quota. Il fiato si fa corto, ma la meta sembra sempre più vicina. Sotto di noi, il Grande Lago di Viso - che poco fa costeggiavamo - si rimpicciolisce lentamente, fino a sembrare un piccolo specchio incastonato tra le rocce.
Dopo poco meno di un'ora di salita faticosa ma entusiasmante, raggiungiamo finalmente la tanto attesa vetta.
Siamo sul Viso Mozzo!
La soddisfazione è immensa: ogni goccia di sudore è ripagata da quel semplice gesto di posare lo zaino e guardarsi intorno.
Purtroppo, le nuvole ci avvolgono quasi subito, impedendoci di godere appieno del panorama. Il Viso Mozzo è celebre per offrire una vista spettacolare sul Monviso, così vicina da farlo sembrare a portata di mano… ma oggi il "Re di Pietra" resta nascosto dietro il suo mantello di nebbia.
Pazienza. In fondo, è solo un motivo in più per tornare - e vivere di nuovo questa splendida avventura.
Ultime foto di rito e si torna al rifugio
Dopo le immancabili foto di rito, è tempo di tornare verso il rifugio. La discesa, più leggera nello spirito che nelle gambe, ci regala una splendida sorpresa: un gruppo di stambecchi ci osserva da lontano, immobili tra le rocce, quasi curiosi della nostra presenza.
Ogni tanto le nuvole si aprono, lasciando intravedere per pochi istanti il profilo maestoso del Monviso. È come se la montagna, dopo averci tenuti sulle spine per tutta la giornata, volesse ora concederci uno sguardo fugace, un piccolo premio prima del ritorno.
Eccoci finalmente di nuovo al rifugio, giusto in tempo per infilarci le ciabatte e prendere possesso dei nostri letti.
Dopo un'ottima cena, condivisa tra chiacchiere e risate con gli altri escursionisti, ci concediamo anche una partita a scala quaranta - un classico che in rifugio non può mancare.
È stata una giornata lunga e faticosa, ma piena di emozioni e di soddisfazioni. I nostri obiettivi sono stati raggiunti e, mentre chiudiamo gli occhi, un solo pensiero ci accompagna: la montagna oggi ci ha accolto, e noi l'abbiamo vissuta fino in fondo.
Buonanotte, dal Rifugio Quintino Sella.
Purtroppo la giornata odierna è stata segnata da due incidenti, uno dei quali mortale, sulle pareti del Monviso.
Fin dal nostro arrivo al rifugio, fino a tarda sera, l'elisoccorso ha sorvolato più volte la parete Est - quella che si erge proprio di fronte al Quintino Sella - nel tentativo di raggiungere un alpinista colpito da un masso. Le nuvole basse e la scarsa visibilità hanno reso le operazioni estremamente difficili. Abbiamo assistito, con un misto di apprensione e rispetto, alle manovre dell'elicottero che cercava di avvicinarsi alla parete, mentre le squadre di soccorso venivano calate tra la nebbia o risalivano a piedi i canaloni. È stato un momento angosciante, di quelli che ti ricordano quanto la montagna, nella sua bellezza, possa essere anche dura e imprevedibile. Fortunatamente, in serata, il ferito è stato finalmente recuperato e trasportato in ospedale.
[Rif: da targatocn.it]
Purtroppo, non è andata altrettanto bene per un altro alpinista, disperso sul versante francese del Coulour del Porco: il suo corpo è stato ritrovato il lunedì mattina.
[Rif: da torinotoday.it]
Ai seguenti link potete trovare informazioni tecniche sulla camminata di oggi:
Qui potete trovare il Vlog della camminata
10/08/2025
Quattro passi in montagna - Estate 2025 - Panchina Gigante e Borgo di Oncino, Crissolo - Valle PO - Il racconto
10 Agosto 2025
Siamo ormai vicini all nostro obiettivo estivo, e la tappa di oggi è volutamente più leggera: una camminata semplice, ideale per non affaticarci troppo e goderci il paesaggio con calma.
La meta è Oncino, raggiungibile passando da San Giacomo e dalla celebre panchina gigante.
Il percorso misura circa 10 km tra andata e ritorno, con un dislivello praticamente nullo: una gita alla portata di tutti.
Partiamo verso le 10 del mattino, senza la necessità di una levataccia: la semplicità dell’itinerario ci permette di prendercela con calma e di assaporare la giornata fin dall’inizio.
La giornata è decisamente calda, ma il bosco ci regala l’ombra necessaria per rendere la camminata piacevole. Senza la frescura degli alberi, una gita completamente esposta al sole sarebbe stata molto più impegnativa.
Dopo alcuni tornanti in salita, lasciamo il sentiero che conduce al Monte Tivoli e prendiamo la deviazione in direzione San Giacomo, verso la panchina gigante ed infine Oncino.
Raggiungiamo il primo checkpoint degno di nota: la Fontana del Venerabile - Padre Giuseppe Picco
...sorgente sempre attiva, rinomata per la leggerezza della sua acqua
[rif: da www.crissolooutdoor.it]
La camminata prosegue tranquilla, sempre immersi nel bosco. Il sentiero non presenta particolari difficoltà e ci permette di avanzare con passo rilassato, ascoltando i rumori della natura e godendo del fresco tra gli alberi.
Intorno alle 11, dopo un'oretta scarsa di camminata, raggiungiamo il secondo checkpoint: San Giacomo e la panchina gigante.
Ne approfittiamo per goderci il panorama
Riprendiamo il cammino in direzione Oncino, la nostra meta finale.
Da questo punto il sentiero si apre e diventa più esposto: il caldo si fa sentire, ma in compenso lo sguardo si allarga sul panorama circostante.
Le montagne e la valle si mostrano in tutta la loro bellezza, regalando scorci che ripagano ogni goccia di sudore.
Dopo una mezz'oretta scarsa di cammino, raggiungiamo il Borgo di Oncino intorno alle 11:30.
È ancora presto per il consueto panino: l’orario ci convince a rimandare il pranzo direttamente a casa.
Così imbocchiamo il sentiero del ritorno che, fino a San Giacomo, coincide con quello dell’andata. Da lì però deviamo, scegliendo un percorso leggermente più basso che ci riporta a Crissolo, costeggiando il cosiddetto canale,
monumentale opera costruita agli inizi del secolo scorso per prelevare l’acqua dal Po, utilizzata per alimentare la centrale idroelettrica di Calcinere, a Paesana.
[rif: da www.crissolooutdoor.it]
Quella da Crissolo a Oncino è una camminata semplice e rilassante, perfetta per chi cerca un’escursione senza troppa fatica ma con panorami suggestivi. Il bosco regala ombra e frescura nelle giornate più calde, mentre i tratti esposti permettono di ammirare la valle in tutta la sua bellezza.
Un percorso adatto davvero a tutti: famiglie, camminatori meno esperti o chiunque voglia concedersi qualche ora di natura senza impegni troppo gravosi. Una piccola gita che lascia comunque la soddisfazione di aver raggiunto una meta e di aver scoperto angoli nascosti della valle.
Al seguente link potete trovare informazioni tecniche sulla camminata di oggi:
Qui potete trovare il Vlog della camminata
10/08/2025
VLog - Estate 2025 - Panchina Gigante e Borgo di ONCINO, Crissolo, Valle PO
Trekking da Crissolo a Oncino - Valle Po (CN), Estate 2025.
In questo video vi porto con me in un’escursione nella splendida Valle Po, ai piedi del Monviso.
Il percorso parte da Crissolo (1300 m), seguendo inizialmente il sentiero per il Monte Tivoli e poi la deviazione verso Oncino. La camminata si svolge quasi tutta nel bosco, fino a raggiungere San Giacomo e la suggestiva panchina gigante, da cui si apre un panorama mozzafiato sulla valle.
Con un’ultima breve tappa si arriva infine al borgo alpino di Oncino (1200 m), piccolo gioiello della montagna piemontese.
Un trekking facile e panoramico, ideale per chi cerca escursioni in Piemonte, trekking in Valle Po e camminate estive adatte a tutti.
10 Km in circa 3 ore, dislivello inesistente
Attrezzatura
- GoPro 5 Black Edition
- Insta360 ONE RS
- Insta360 Selfie Stick Extended Edition (3m)
- Hohem iSteady PRO 2 - Gimbal a 3 assi per Action Cam
- Nikon D90
Ecco il video dell'escursione:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p
31/07/2025
Quattro passi in montagna - Estate 2025 - Rifugio Alpetto, Crissolo - Valle PO - Il racconto
31 Luglio 2025
Il nostro allenamento continua, passo dopo passo, e oggi alziamo leggermente l'asticella con una nuova meta: il Rifugio Alpetto, un luogo ricco di storia a 2268 metri di altitudine.
Un rifugio storico a 2268 metri di altitudine, costruito con la pietra del luogo e adagiato su un piccolo pianoro, con accanto il Museo degli albori dell'alpinismo e affacciato su uno splendido lago: l'Alpetto si trova nel comune di Oncino, nella Valle Po piemontese, a circa 3 chilometri in linea d'aria dalla cima del Monviso.
[rif: da www.rifugioalpetto.it]
Si parte, come di consueto, da Crissolo il sentiero si inerpica deciso verso il Monte Tivoli e, una volta conquistata la cima, la camminata si addolcisce lungo l'ampia dorsale della Costa del Vallone.
Il percorso misura all'incirca 16 km tra andata e ritorno, con un dislivello vicino ai 1.000 metri: dai 1.300 m di Crissolo si sale progressivamente fino ai 2.250 m del Rifugio Alpetto.
Zaino in spalla, il viaggio ha inizio: sono le 8:50 e una nuova avventura ci attende.
Per la prima volta, il meteo non sembra dalla nostra parte: ora il cielo è ancora abbastanza limpido, ma le previsioni non promettono nulla di buono. La temperatura, invece, è insolitamente alta.
Iniziamo la salita verso il Monte Tivoli, primo checkpoint a quota 1800 m, immersi nell'ombra rinfrescante di un bosco di larici: una fortuna, viste le temperature odierne.
La salita ci regala splendidi panorami che, ogni volta che il bosco si dirada, si aprono improvvisamente davanti a noi.
Dopo poco più di un'ora di cammino e 500 metri di dislivello, raggiungiamo finalmente la nostra prima meta: il Monte Tivoli (o Bric Arpiol), a quota 1800 m, con la sua croce che domina dall'alto Crissolo e Ostana.
Facciamo una brevissima pausa, giusto il tempo per qualche foto, e riprendiamo la camminata verso il Rifugio Alpetto, lasciandoci alle spalle la Meire Arpiol e seguendo l'ampia dorsale della Costa del Vallone.
Raggiunti i 2000 m, il paesaggio comincia a cambiare: la vegetazione diminuisce, lasciando spazio a un terreno più roccioso, tipico della zona.
Compaiono le prime avvisaglie di nuvole basse, ma non ci scoraggiamo: ci attende un ultimo ostacolo, una bastionata rocciosa con una piccola cascata, da superare attraverso diversi tornanti.
Superata con un po' di fatica la salita, ci troviamo finalmente nell'altipiano pascolivo dell'Alpetto, immersi in uno scenario rilassante ed affascinante al tempo stesso.
Uno sguardo all'indietro, per cogliere tutta la distanza percorsa fin qui e la fatica già superata.
Ormai siamo vicini: il Rifugio Alpetto sorge su un piccolo poggio, che conquistiamo con una breve salita, dopo aver attraversato il Rio Alpetto su un delizioso ponticello di pietra.
Purtroppo le nuvole ci avvolgono quasi completamente, riducendo il panorama sulle vette del Monviso. La temperatura è scesa notevolmente: la felpa diventa d'obbligo.
Nonostante tutto, è affascinante trovarsi immersi tra le nuvole, in un paesaggio quasi fiabesco.
Ormai è passato mezzogiorno e siamo arrivati a destinazione: benvenuti al Rifugio Alpetto, a 2.250 m.
Siamo nel 1866 quando il Rifugio Alpetto diventa la prima struttura ricettiva del CAI e punto d'appoggio per l'ascesa al Monviso (3841 m). Rimasto in funzione fino al 1905, venne ristrutturato dall'associazione Amici della montagna di Oncino e trasformato in nuovo rifugio nel 1998
[rif: da www.rifugioalpetto.it]
Un po' di meritato riposo, per godersi finalmente la meta raggiunta.
uno sguardo al Lago di Alpetto, alle spalle del rifugio
e un saluto a San Chiaffredo, a cui è dedicata una piccola edicola votiva in pietra.
La devozione a San Chiaffredo è molto radicata in questa zona. Poco più in alto, infatti, si trova anche il Passo di San Chiaffredo, che collega la Valle Po e la Valle Varaita. La sua figura è venerata nel celebre santuario a Crissolo.
Dopo aver sbranato il nostro consueto panino, è arrivato il momento di tornare verso la base.
Le nuvole scendono ancora più in basso, e l'aria minaccia di trasformarsi in pioggia.
Per fortuna, la discesa procede senza alcun intoppo.
ed intorno alle 15:30 siamo a Crissolo
ricevendo una calorosa accoglienza
MISSIONE COMPIUTA!!!!
Un'escursione intensa e affascinante: unico rammarico, il meteo, che ci ha negato i panorami mozzafiato del Monviso.
Ma camminare avvolti dalle nuvole, immersi in un paesaggio sospeso e quasi irreale, è stata comunque un'esperienza indimenticabile.
Al seguente link potete trovare informazioni tecniche sulla camminata di oggi:
Qui potete trovare il Vlog della camminata
31/07/2025
VLog - Estate 2025 - Rifugio Alpetto, Crissolo, Valle PO
Video racconto del trekking al Rifugio Alpetto, con partenza da Crissolo (CN) in piena Valle PO, Estate 2025.
L'escursione parte da Crissolo (1300 m), seguendo il sentiero che sale al Monte Tivoli (1800 m).
Da qui parte un sentiero molto panoramico che, con una leggera salita, arriva al Rifugio Alpetto (2200 m), vicino all'omonimo lago.
16 Km in circa 6 ore, dislivello di circa 900 m
Attrezzatura
- GoPro 5 Black Edition
- Insta360 ONE RS
- Insta360 Selfie Stick Extended Edition (3m)
- Hohem iSteady PRO 2 - Gimbal a 3 assi per Action Cam
- Nikon D90
Ecco il video dell'escursione:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p
22/07/2025
Quattro passi in montagna - Estate 2025 - Colle delle Porte, Crissolo - Valle PO - Il racconto
22 Luglio 2025
È già passata una settimana dall'inizio del nostro piccolo "allenamento" in montagna, e io e Topazio siamo pronti per la seconda tappa della nostra avventura.
Questa volta decidiamo di spingerci un po' oltre: l'obiettivo della giornata è raggiungere il Colle delle Porte, un valico panoramico che si apre sul versante opposto rispetto al maestoso Monviso, a circa 2250 metri di altitudine.
Il sentiero ufficiale parte dalla frazione Borgo di Crissolo, ma noi preferiamo renderla un po' più lunga: partiamo direttamente da casa, così da aggiungere qualche passo in più alle nostre gambe e goderci fin da subito il silenzio e l'aria fresca della montagna.
Il nostro percorso attraverserà alcune delle pittoresche frazioni di Crissolo Serre, Borgo, Bartolini e Brich, prima di iniziare la vera e propria salita verso la meta. Il sentiero, ampio e ben tracciato, si trasforma presto in un suggestivo balcone naturale: da qui possiamo ammirare il Monviso e i suoi "satelliti", che sembrano vegliare su di noi mentre ci avviciniamo alla cima.
Ogni curva del sentiero regala scorci sempre più spettacolari, e la montagna sembra invitarci a procedere un passo dopo l'altro, senza fretta.
La camminata prevede una distanza stimata di circa 14 km andata e ritorno, con un dislivello di quasi 1.000 metri si parte dai 1.300 m di Crissolo per arrivare ai 2.250 m del Colle delle Porte. Un bel salto di quota che promette fatica, ma anche panorami davvero spettacolari.
Bando alle ciance: è arrivato il momento di partire.
La giornata a Crissolo si presenta nel migliore dei modi: il cielo è limpido, senza neanche l'ombra di una nuvola, e l'aria fresca di montagna ci dà subito energia.
Sono circa le 9:30 quando ci prepariamo a partire per questa nuova avventura.
Prima di imboccare il sentiero, non può mancare il nostro piccolo rituale: riempiamo con cura le borracce, sapendo bene quanto saranno preziose lungo il cammino.
Iniziamo a salire verso la prima frazione, Serre, seguendo un comodo sentiero che parte direttamente dal centro di Crissolo.
Proseguiamo poi in direzione della caratteristica frazione Borgo e, già durante la salita, i panorami cominciano a farsi davvero interessanti, esaltati dalla giornata limpida e tersa.
I colori della montagna risplendono sotto il sole mattutino, e ogni scorcio invita a fermarsi un attimo per osservare con calma.
Raggiungiamo Borgo in pochi minuti di salita.
È una piccola borgata di montagna davvero affascinante, curata con grande attenzione e perfetta testimonianza dello stile e della vita tradizionale di queste valli.
Davanti a noi si stagliano ancora due borgate, praticamente adiacenti: Bartolini e Brich, tappe obbligate prima di affrontare la vera "scalata" verso il Colle delle Porte.
Per raggiungerle percorriamo prima un breve tratto in discesa, seguito da una risalita, immersi in un bosco fitto e rigoglioso.
L'ombra degli alberi e il profumo della vegetazione rendono il cammino piacevole in questa splendida giornata di sole.
Intorno alle 10:15 raggiungiamo Bartolini, una piccola frazione che regala un affaccio maestoso sul Monviso.
Già solo ammirare questo panorama vale la fatica di arrivare fin qui.
Ci troviamo a quasi 1.500 metri di quota, e la vista delle vette circostanti ci dà un senso immediato della grandezza della montagna.
Terminate le frazioni, inizia finalmente la vera salita verso il Colle delle Porte. Ci accompagna un bellissimo sentiero, che si inerpica lungo le pendici del monte, completamente esposto verso il Monviso e le vette circostanti.
Abbiamo ancora una porzione di sentiero nel bosco, dove una piccola cascata ci regala un momento di fresca meraviglia.
Appena fuori dal bosco arriva il momento tanto atteso: una pausa merenda con un panorama mozzafiato che mette in ombra qualsiasi ristorante di lusso! Seduti su una roccia, ci godiamo la vista e il meritato riposo prima dell'ultimo tratto di salita.
Ben rifocillati, riprendiamo l'ultimo tratto della salita.
Non è facile mantenere un passo costante di fronte a tanta bellezza: ogni tanto ci fermiamo ad ammirare il panorama...
...e a fare un po' gli stupidini, godendoci la libertà della montagna e il tempo da passare insieme.
Siamo quasi giunti al termine...gli ultimi passi, i più impegnativi, ci separano della nostra meta
E finalmente eccoci al Colle delle Porte, a 2.250 metri di quota.
Lo spettacolo che si apre davanti a noi - e anche dietro, lungo il percorso appena compiuto - è semplicemente indescrivibile. La fatica delle salite sembra già lontana, cancellata dalla grandezza dei panorami che ci circondano.
Da un lato si stagliano il Monviso e l'intera Valle Po...
...ma basta voltarsi per scorgere, dall'altro versante, le Cave di Luserna e in lontananza la Val Pellice, con le cittadine di Bibiana e Bagnolo Piemonte.
È il momento del tanto atteso panino, gustato con soddisfazione e con lo sguardo perso tra vette e vallate
Ma le nuvole cominciano ad avanzare lentamente, ed è il segnale che è tempo di rimettersi in marcia.
Riprendiamo così il sentiero dell'andata per tornare a Crissolo.
Il ritorno scorre veloce: le gambe sono stanche, ma l'entusiasmo le rende leggere. La soddisfazione di aver condiviso questa avventura e la consapevolezza che la montagna, con i suoi paesaggi e i suoi silenzi, regala emozioni uniche, accompagnano ogni passo.
Una giornata intensa, fatta di fatica, sorrisi e panorami indimenticabili: il ricordo perfetto da custodire...
...in attesa della prossima salita.
Al seguente link potete trovare informazioni tecniche sulla camminata di oggi:
Qui potete trovare il Vlog della camminata
22/07/2025
VLog - Estate 2025 - Colle delle Porte, Crissolo, Valle PO
Video racconto del trekking al Colle delle Porte, con partenza da Crissolo (CN) in piena Valle PO, Estate 2025.
L'escursione parte da Crissolo (1300 m), seguendo il sentiero che conduce alle borgate Serre e Borgo.
Il percorso continua poi in direzione di Bertolini/Brich, salendo costantemente fino a giungere al Colle delle Porte, a circa 2250 metri di altitudine..
13 Km in circa 5 ore, dislivello di circa 900 m
Attrezzatura
- GoPro 5 Black Edition
- Insta360 ONE RS
- Insta360 Selfie Stick Extended Edition (3m)
- Hohem iSteady PRO 2 - Gimbal a 3 assi per Action Cam
- Nikon D90
Ecco il video dell'escursione:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p
17/07/2025
Quattro passi in montagna - Estate 2025 - Sentiero della Salute, Crissolo - Valle PO - Il racconto
17 Luglio 2025
La giornata di oggi segna l’inizio del nostro allenamento in Valle Po un piccolo assaggio di quello che ci porterà, passo dopo passo, a un grande (almeno per noi) traguardo estivo..
Ci troviamo a Crissolo, a circa 1300 metri di quota, da dove ha inizio il nostro cammino lungo il Sentiero della Salute...
Il percorso, ad anello, ci condurrà attraverso paesaggi montani fino a Pian della Regina, per poi riportarci di nuovo a Crissolo.
Saranno circa 17 km di cammino, con un dislivello di 500 metri, immersi nella natura e nella tranquillità di queste valli.
La mattina ci accoglie con un cielo terso e luminoso, senza una nuvola all’orizzonte: un segno che la giornata promette davvero bene..
Ore 9.30: lasciamo Crissolo alle nostre spalle, attraversando le stradine tranquille del centro, ancora immerse nella calma del mattino, diretti verso la località La Spiaggia.
Facciamo scorta d'acqua alla fontana
e raggiungiamo in qualche minuto La Spiaggia
Entriamo nel bosco, il rumore dell’acqua ci accompagna mentre seguiamo il fiume PO fino al Ponte Riondino.
Lasciato il ponte alle spalle, ci mettiamo in cammino lungo la salita, piuttosto impegnativa, verso Pian Giasset, ritrovando più volte il tracciato della seggiovia che sale accanto a noi.
Il MONVISO in tutto il suo splendore
Il borgo di OSTANA sullo sfondo
Arriviamo finalmente all’arrivo della seggiovia a circa 1850 metri
dove troviamo il Rifugio Aquila Nera
Da qui il Monviso è ancora più bello
Ne approfittiamo per una veloce pausa merenda prima di cominciare il Sentiero della Salute, verso Pian della Regina.
Dopo un paio di sali scendi, riusciamo finalmente a trovare l'inizio del sentiero...devo dire poco ben segnalato!!
Entriamo nel bosco e camminiamo lungo un sentiero che corre sul fianco della montagna, quasi sospeso tra roccia e cielo.
Di tanto in tanto gli alberi si diradano e davanti a noi si apre la valle, ampia e luminosa, in tutto il suo splendore.
La nostra prossima tappa: Pian della Regina
Piccola sosta per ammirare il panorama sottostante
Per poi riprendere il cammino, arrivando a Pian della Regina (1700 mt)
dove ci aspetta un po' di relax lungo il fiume...
...e soprattutto i nostri meritati panini
La giornata termina seguendo il sentiero che da Pian della Regina ci riporta a Crissolo.
Al seguente link potete trovare informazioni tecniche sulla camminata di oggi:
Qui potete trovare il Vlog della camminata
17/07/2025
VLog - Estate 2025 - Sentiero della Salute, Crissolo, Valle PO
Video racconto del trekking sul Sentiero Della Salute, con partenza da Crissolo (CN) in piena Valle PO, Estate 2025.
Da Crissolo (circa 1300mt), seguendo il sentiero che passa sotto la seggiovia, si raggiunge l'inizio del Pian Giasset (circa 1800mt); da qui parte il Sentiero Della Salute, direzione Pian Della Regina (circa 1700mt). Si chiude l'anello con il sentiero che da Pian Della Regina porta dritti a Crissolo.
17 Km in circa 6 ore, dislivello di circa 600 m
Attrezzatura
- GoPro 5 Black Edition
- Insta360 ONE RS
- Insta360 Selfie Stick Extended Edition (3m)
- Hohem iSteady PRO 2 - Gimbal a 3 assi per Action Cam
- Nikon D90
Ecco il video dell'escursione:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p
21/10/2024
Autunno 2024 - Foliage in valle PO - Crissolo (CN)
Sabato scorso sono dovuto andare a Crissolo (CN), in valle PO, per alcune commissioni.
Ero circondato da colori autunnali che mi ricordano sempre quanto sia bella la montagna in questa stagione.
Purtroppo non avevo portato dietro la macchina fotografica, ma fortunatamente ormai con il fido smartphone è possibile immortalare momenti interessanti, anche se non programmati
Ecco alcuni scatti ed un piccolo video:
Ecco un piccolo video:
11/10/2024
Tempesta Geomagnetica e Aurora Boreale in Piemonte - 11 Ottobre 2024 - VIDEO
11 Ottobre 2024
Islanda 2015, cercata e trovata molto pallida...
Norvegia 2024, nè cercata, nè, ovviamente, trovata...
Cellarengo 2024, eccola!!!
E' sera tardi..vedo che molte persone pubblicano foto del fenomeno in zone di montagna e/o di campagna in tutto il Piemonte.
A mezzanotte e mezza decido di alzarmi dal letto per provarci...fuori la Insta360 sul terrazzo per tutta la notte.
Sequenza di foto intervallate da 30 secondi, inquadratura verso il Nord Piemonte...la collina di Torino sullo sfondo...e questo è il risultato.
Notte tra il 10 Ottobre e l'11 Ottobre 2024
Ecco il video della giornata:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 19 in 4K
28/08/2024
Norvegia 2024 - Giorno 8 - Il racconto - Si torna in ITALIA
28 Agosto 2024 - Giorno 8
Siamo arrivati all'ultimo giorno del nostro viaggio in Norvegia.
Otto giorni trascorsi on the road, tra montagne maestose, fiordi infiniti e piccoli scorci di vita quotidiana che ci hanno regalato emozioni che porteremo con noi ancora a lungo. Oggi è il momento di salutare questa terra straordinaria, ma lo facciamo con il cuore pieno e la mente satura di ricordi.
Ancora 250 km, da percorrere lungo le incantevoli strade norvegesi, ci separano dal momento del saluto a questa terra, fino all'aeroporto di Sandefjord-Torp, dove ci aspetta il volo di ritorno.
La mattina inizia, dopo una veloce colazione, con un giro tranquillo intorno alla casa che ci ha ospitati nell'ultima notte, sulle sponde del fiume Hallingdalselva, vicino a Gol...
L'acqua scorre lenta, riflettendo l'ambiente circostante, e l'aria frizzante ci accompagna mentre ci godiamo questi ultimi passi. È un momento di calma, in cui sembra che la Norvegia ci stia salutando con discrezione, come solo lei sa fare.
Prima di lasciare definitivamente Gol, ci fermiamo a visitare la Gol Stavkyrkje, una chiesa in legno che sembra uscita da un'altra epoca.
Le linee eleganti e le decorazioni particolari raccontano la tradizione architettonica norvegese, unica al mondo.
Proseguiamo poi verso il Meteorittparken di Gardnos.
Qui, milioni di anni fa, un enorme meteorite si è schiantato sulla Terra lasciando un cratere ancora visibile.
Camminare in questo luogo significa letteralmente mettere piede in una storia che arriva dallo spazio, ed è affascinante pensare a quanta energia e mistero si nascondano dietro a un paesaggio apparentemente tranquillo.
Il viaggio prosegue poi in auto, lungo le strade norvegesi che ormai ci sono familiari. Ogni curva sembra offrire l'ultimo scorcio da imprimere nella memoria: un prato verdissimo, una casetta di legno rossa, una cascata che si lascia intravedere tra gli alberi. È come se il paesaggio ci accompagnasse dolcemente verso la conclusione.
Arriviamo all'aeroporto di Sandefjord-Torp, con quella sensazione amara che accompagna ogni rientro: la nostalgia di ciò che lasciamo e l'impazienza di rivedere casa.
Ultimo rifornimento prima di lasciare la macchina all'autonoleggio e attendiamo con pazienza il nostro volo.
Il volo verso Bergamo scorre veloce, mentre dal finestrino guardiamo il paesaggio allontanarsi e diventare un ricordo.
Concludiamo così la nostra avventura in Norvegia.
Un viaggio che non si ferma all’atterraggio, perché rimane dentro: nei pensieri, nelle fotografie, nelle emozioni, che riaffioreranno ogni volta che parleremo di queste giornate. Perché ci sono luoghi che non si visitano soltanto: si vivono, e rimangono impressi nella memoria.
La Norvegia ci ha regalato paesaggi, silenzi e emozioni che porteremo per sempre nel cuore.
Non è un addio, ma solo un arrivederci.
Gol - Sandefjord-Torp: circa 250 KM
A questo link /it/blog/alessia-e-marco/post/2024/08/norvegia2024-vlog-giorno8-si-torna-in-italia.html trovate il VLOG della giornata
28/08/2024
NORVEGIA 2024 - VLOG - Giorno 8 - Si torna in ITALIA
28 Agosto 2024 - Giorno 8
È arrivato il giorno della partenza: dopo 8 giorni di viaggio in Norvegia, tra fiordi spettacolari, paesaggi mozzafiato, piogge e nebbie suggestive, strade panoramiche e cittadine pittoresche, salutiamo questa terra meravigliosa che ci ha accompagnato in questa avventura.
Torniamo in Italia con il cuore pieno di ricordi e la soddisfazione di aver organizzato un viaggio in Norvegia fai da te, che ci ha permesso di scoprire la vera essenza di questi luoghi unici. Un’esperienza che consigliamo a chi sogna un road trip in Norvegia tra natura incontaminata e panorami indimenticabili.
Ecco il video della giornata:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p.
27/08/2024
Norvegia 2024 - Giorno 7 - Il racconto - Da BERGEN a GOL, in mezzo a cascate e panorami mozzafiato
27 Agosto 2024 - Giorno 7
Per la seconda volta ci risvegliamo nello stesso posto, reduci da un giorno senza spostamenti. Eccoci quindi ancora a BERGEN, pronti a salutarla definitivamente, non prima di aver fatto un'ottima colazione casalinga.
Oggi comincia l'avvicinamento ad Oslo, dove l'indomani ci aspetterà l'aereo che metterà fine a questa bellissima esperienza on the road nel sud della Norvegia. Abbiamo però ancora una tappa intermedia, in una casa sulla sponda di un fiume, nei dintorni di GOL.
Durante il tragitto faremo indigestione di cascate e paesaggi mozzafiato, attraversando il bellissimo ed affascinante Parco nazionale Hallingskarvet, che ci porterà alla nostra destinazione finale.
Dopo un'oretta di tranquillo viaggio in auto, ovviamente sotto la pioggia, raggiungiamo la nostra prima tappa: FOSSEN BRATTE.
Fossen Bratte significa cascata ripida, infatti il fiume Eikedalselva precipita fragorosamente in un unico salto di oltre 79 metri.
Nel 1951, una coppia di novelli sposi era in luna di miele quando si schiantò sulla Fossen Bratte. Ai piedi della Fossen Bratte è stata eretta una targa commemorativa.
Si lascia la macchina nel piccolo parcheggio lungo la strada e si segue un percorso lungo la montagna che porta alla parte alta della cascata.
Si inizia ad intravedere la vallata dove scorre il fiume ai piedi della cascata.
e finalmente, in tutta la sua potenza, ecco FOSSEN BRATTE
Purtroppo il meteo non è di grande aiuto, quindi la nostra visita termina qui; non siamo potuti andare nella parte bassa a causa della pioggia forte. PAZIENZA!!!
Riprendiamo la nostra tabella di marcia che ci porta, dopo qualche decina di minuti, alla successiva tappa: Steinsdalsfossen, una delle cascate più popolari della Norvegia, principalmente perchè si può camminare dietro in tutta sicurezza senza bagnarsi.
Il parcheggio è molto comodo ed è sufficiente attraversare un ponte, lasciandosi alle spalle un negozio di souvenir e un bar/caffè, per arrivare ai piedi della cascata.
Salendo da un semplice sentiero, si raggiunge la parte più spettacolare della cascata: il retro
Da qui sopra si vede molto bene la sottostante Steinsdalen valley
Prima di andare via, proviamo ad andare ai piedi della cascata...tanto siamo già belli zuppi per la pioggia!!!
Non ci resta che asciugarci nel bar vicino alla cascata con un bel thè caldo, prima di ripartire.
Prima della prossima cascata (eh sì, questa è la giornata delle cascate), facciamo una piccola pausa pranzo lungo il fiordo
e una tappa ad un'area di sosta molto particolare: Tyrvefjøra
dove è presente un bagno pubblico a forma di fungo gigantesco
Riprendiamo il nostro viaggio e raggiungiamo, in poco più di mezz'ora, la terza ed ultima cascata del giorno: Skjervsfossen
una doppia cascata con un salto di 150 metri.
Il parcheggio è nella parte alta della cascata dove una rete di sentieri e viewpoint si snoda verso il basso per permettere diversi punti di vista della cascata.
...e dulcis in fundo, possiamo raggiungere la base della cascata per fare l'ennesima doccia...questa è la più potente di tutte!!!.
Ormai questa giornata umidiccia (e non solo per la pioggia...) sta volgendo al termine.
Affrontiamo gli ultimi km che si separano dalla nostra meta finale, attraversando il Parco Nazionale Hallingskarvet, luogo totalmente inaspettato e affascinante...del tutto diverso da quanto visto finora: sembra di essere approdati su un altro pianeta...
Prende il nome dall'altopiano di Hallingskarvet, circondato da elevate zone montuose.
Il territorio del parco è caratterizzato da paesaggi aspri e scolpiti dai ghiacciai, con vasti altopiani, ripide pareti rocciose e profonde valli. Il tratto superiore dell'Hallingskarvet è in gran parte brullo, ricoperto di permafrost e disseminato di ghiaioni e massi lasciati dal ritiro dei ghiacciai.
Tuttavia, a quote più basse, il paesaggio si trasforma in brughiere, zone umide e prati alpini punteggiati da muschi, licheni e specie vegetali resistenti come il camedrio montano e la betulla nana. Il parco ospita numerosi laghetti, stagni e fiumi glaciali, vitali per la biodiversità della regione. Il fiume Ustekveikja, che nasce dal parco, scorre verso est e sostiene un delicato ecosistema acquatico.
La strada attraversa lande desolate, desertiche, con improvvisi fiumiciattoli e laghetti che spuntano da tutte le direzioni. Guidare in questa zona è stata una delle più belle esperienze mai fatte, non solo in questo viaggio.
Dopo quest'ultima sorpresa, arriviamo finalmente nei pressi di GOL, nostra destinazione finale per oggi e ultima notte in Norvegia.
Dormiremo in una bella villa antica, sulle sponde del fiume Hallingdalselva.
Camino acceso, veloce cena e tutti a nanna per il meritato riposo.
Bergen - Gol: circa 315 KM
A questo link /it/blog/alessia-e-marco/post/2024/08/norvegia2024-vlog-giorno7-bergen-gol-cascate-parco-nazionale.html trovate il VLOG della giornata
27/08/2024
NORVEGIA 2024 - VLOG - Giorno 7 - Da BERGEN a GOL, in mezzo a cascate e panorami mozzafiato
27 Agosto 2024 - Giorno 7
Riprendiamo la nostra marcia per il nostro penultimo giorno di spostamenti..
Oggi andremo a GOL, dove ci aspetta una bella casetta sul fiume, nostra ultima tappa notturna.
Attraverseremo paesaggi magnifici all'interno del Parco nazionale Hallingskarvet e visiteremo cascate mozzafiato, sempre bagnati dall'incessante pioggia.
Le tappe di oggi saranno le cascate FOSSEN BRATTE, STEINSDALSFOSSEN e SKJERVSFOSSEN e il bellissimo Parco Nazionale Hallingskarvet, sperduto nel nulla.
Ecco il video della giornata:
Video montato con Insta360 Studio e Davinci Resolve 20 in 1080p.